non ho voglia di fare il report. o meglio: non e' che non ho voglia di farlo, e' che trovo crudo e terribile fare la semplice conta dei pess. ok, ho preso la pescabici, seguendo le dritte di un amico per una volta volevo i bass, non li ho trovati ma ho scappottato con altro, cambiato posto e perso solo tempo, poi cambiato zona e pess e poi sono tornato a casa. ecco tutto il report.
no, non mi va. non sono un contabile della pesca. vado a pescare perche' mi piace, non perche' devo fare numero o tenere la conta dei pess dell canale o altro. tutto qua. e quindi, questo sara' il registro di questo testo. e forse anche di tanto altro, e' uguale.
vabbe', avevo voglia di tornare ai miei pess. quindi, appena ho potuto, sabato ho preso su la pescabici e sono andato. e piu' che un percorso fisico, e' un percorso mentale, un viaggio in un mondo di cui troppo spesso ci dimentichiamo. un mondo in cui noi non comandiamo, per fortuna.
e cosi' parto. parto a caccia di qualcosa, probabilmente a caccia di me stesso.
lanci su lanci. dove come quando non importa, non sono io a decidere. io posso impegnarmi, ma a loro spetta il verdetto finale. e, anche con un vecchio poverissimo e pulcioso martin 4, se decidono di collaborare lo fanno. e cosi' arriva a tiro lui. acqua da bass, canneto da bass, uscita da bass... ma il bello della pesca sono le sorprese.
scarpafoto su richiesta
i suoi 27 cm non rendono idea a quanto questo pess rappresenta per me. una rinascita, dopo il cappotto della volta scorsa. un ritorno a casa, dove i tuoi pess ti riaccolgono e ti salutano dopo tanto tempo in cui mancavi. e tanto altro.
e poi ci ripensi su. e capisci che ha vinto lui. finche' e' al tuo amo, lui e' il tuo pess, ma anche tu sei il suo pescatore. e' una cosa reciproca, bilaterale. e' un rapporto a due, tu e lui, pescatore e pesce e soltanto un filo in mezzo. ad ognuno il suo ruolo, in una sfida atavica tra predatore e preda, e nello spinning non e' chiaro chi e' l'uno e chi e' l'altro. e cosi' ti trovi a ringraziarlo, per aver accettato di lanciarsi sul tuo amo, per essere stato, anche solo per pochi attimi, tuo compagno di giochi ed amico.
e poi continui. ti ritrovi a continuare a lanciare, a seguire i tuoi sogni. e poi ti sposti, tra lepri, aironi, rapaci ed altri animali, mentre il sole scende e la luna inizia a fare capolino da dietro i colli.
e poi ancora lanci. riprovare, nel buio, con un topolino che salta dietro di te come unica compagnia. l'acqua nel buio, qualche volatile notturno, e il nirvana. un piccolo angolo di paradiso, e gli unici fastidi piu' che le zanzare sono le farfalle notturne e la loro insistenza.
non vedi nulla, ma la voglia di un altro pess e' tanta. non e' arrivismo, e' la necessita' di un altro incontro a 2, non solo con un pess ma anche con una parte nascosta di te stesso. e allora continui a provare. ti sposti, cambiando pess, ma nulla. e poi, come tante volte, la pesca ti regala l'ennesima sorpresa. in uno degli ultimissimi lanci, quando ormai sei un po' scoraggiato e guanti e guadino li hai lasciati per terra... il filo parte in un'esplosione d'acqua, quando meno te la aspetti, e anche stavolta devi adeguarti al pess. ancora, e' lui che decide, non tu. e, per quanto gestisca in modo aggressivo, per almeno 15 o 20 minuti comanda lui. e lo fa fino all'ultimo minuto. prendo il guanto, e dopo piu' di qualche tentativo, finalmente ci sono. anzi, ci siamo. siamo in due, e il protagonista non sono io
un altro motivo per andare a pesca. 106 cm, bello grosso ed inc**zato, ma e' pur sempre un pess. valgono tutte le considerazioni fatte sopra. e' un pess, e come tale lo tratto. il mio amo e' democratico e pure io, tutti i pess una volta che abboccano vanno trattati senza distinzioni. dopo tutto, sono stato io ad invadere il suo mondo, non lui. altra scarpafoto per la cronaca, e la mia zampaccia di papero non e' piu' tale
stanco, ma un momento di paradiso. fosse stato un pess da 10 cm, sarebbe stato uguale. e' un pess, un altro pinnuto che ha abboccato al tuo amo e ti ha dato emozioni, un sorso di vita insieme. e, se non fosse ancora abbastanza un angolo di paradiso, al resto dello spettacolo ci pensa la natura. dopo aver parcheggiato il pess risalgo l'argine, alzo un attimo la testa... e subito una stella cadente sfreccia nel cielo, sopra il profilo scuro dei colli. che sia una coincidenza o meno, e' qualcosa di unico. qualcosa che toglie il fiato. un momento in cui nulla conta, nulla e' piu' come prima. sei te stesso. o meglio, non lo sei piu'. non so cosa sono, so quel che non sono, ma so che sono parte di tutto questo. che, grazie a un rotantino e una cannetta da spinning, ora sono un elemento della natura. ne piu' ne meno. e l'autoscatto post cattura mostra solo lo sforzo fisico e la fatica, le pedalate e le lotte coi pess, ma non rende minimamente giustizia a tutto quel che di fantastico c'e' dietro.
impacco tutto e torno a casa sotto la luna. la pescabici carica, piccola scheggia blu sotto la luce della luna, mi riporta verso quel che dovrebbe essere il mondo civile. e' un obbligo, ma non e' quel che senso. non e' a quel mondo che appartengo, ma a questo.
grazie, piccoli amici di pinna.
