l'incubo di ogni pescatore, dopo una giornata difficile. sei li, al freddo, e gia' senti il gusto amaro del cappotto, con un misto di rassegnazione e di voglia di rivalsa. freddo, brutto tempo, livelli bassi e solo un paio di attacchi assolutamente svogliati in tutto il pomeriggio fanno ripensare non poco. e menti a te stesso, dicendo "ancora solo un altro lancio", finche' anche le ultime speranze vengono disperse dal freddo, e decidi che e' davvero l'ultimo lancio di una giornata storta, e di lasciare il campo cosi'.
e poi, nella pesca come nella vita, cambia tutto. un colpo secco in canna nel buio della sera, il rotantino bloccato all'ultimo secondo prima del mesto ritorno a casa, e tutto passa all'improvviso. e ti trovi a gioire e temere, a ridere e piangere, a bestemmiare e pregare, a sperare ancora e a temere il peggio, in un turbinio assurdo continuo e velocissimo di emozioni, in un devastante e frenetico flusso di coscienza degno dei libri di james joyce, illogico e perfetto allo stesso tempo. qualcosa che ti fa paura, ma e' esattamente quello che stavi cercando.
ma qualcuno lassu' deve volermi bene, per cui, dopo un bel po' in cui ce le diamo di santa ragione e il fetente pinnuto pianta il naso su qualsiasi cosa abrasiva possa trovare, arriva a tiro delle mie zampacce. e, proprio quando senti la tua rivalsa vicina, passa tutto... freddo, la stanchezza, il nylon sfregato, la posizione instabile e le ortiche sulle gambe.
sono costretto ad agganciare il pess di sinistra, e temo il peggio per entrambe. di nuovo, qualcuno lassu' deve volermi veramente molto bene. miracolosamente i tendini non mi tradiscono, i punti non tirano, e riesco a bloccarlo fino a che non lo prendo con entrambe le mani. paghero' questo affronto agli dei in seguito, con dei dolori poco simpatici, ma ora non importa. ho avuto la mia piccola rivincita quotidiana, lo scappotto e' arrivato.
cosi', ti ritrovi seduto su un argine nel buio, sperso nel nulla, che ridi senza un perche'. e guardi il pess, e capisci che la specie, la stazza, l'habitat, tutto il resto, non contano nulla. le differenze sono annullate, e' il tuo compagno di giochi, un amico di quelli a cui dai del tu con affetto ma con cui prendersi in giro in amicizia. 95 volte grazie, fiero avversario e amico di pinna.
segue il ritorno nella notte. e se gia' la giornata era stata ricca di animali (una lepre, le anatre, i soliti 2 aironi cinerini ed un raro airone bianco, le folaghe), anche al ritorno un paio di leprotti e un piccolo cinghialetto fanno la loro comparsa. un salto nel buio, in un'altra vita parallela, ancora per qualche minuto. l'aria calda che arriva dal paese ti sferza la faccia, ma per ora le luci sono lontane e sei solo e libero tra acque e campi. e va benissimo cosi'.
